Nel secondo anno dei corsi ad indirizzo chimico il percorso formativo del perito chimico arriva ad un punto notevole. Il bagaglio di competenze ed abilità conseguite, per quantità e complessità degli elementi, cominciano a focalizzare quelle che sono le caratteristiche del profilo professionale del futuro Perito Chimico. In questo processo le Tecnologie Chimiche Industriali hanno il delicato ruolo di rimarcare il collegamento tra le conoscenze scientifiche e le applicazioni tecniche. La natura trasversale delle tecnologie comporta per i docenti della disciplina un sistematico lavoro di collegamenti e richiami che, andando oltre l’ambito puramente scientifico, devono affrontare anche attualità e storia, economia e normativa, problematiche ambientali e organizzazione dei processi produttivi.

In questo secondo volume l’alternanza tra scienza e applicazioni tecniche risulta evidente già scorrendo l’indice dei capitoli, in cui spicca l’alternanza tra i tradizionali moduli di “Impianti” e i temi tradizionali della Chimica-Fisica. Il drastico cambiamento dei programmi si è reso necessario, come è noto, per la notevole riduzione delle ore di indirizzo, attuata dalla recente riforma, che ha portato alla soppressione della Chimica-Fisica ridistribuendone i contenuti in maniera coerente alle finalità delle tre discipline professionali.

Sul secondo anno del corso di Tecnologie si hanno le ricadute più rilevanti in termini di quantità ed importanza dei contenuti trattati. I principi della termodinamica, la termodinamica chimica e la cinetica chimica sono strettamente connessi con lo sviluppo delle operazioni unitarie, tramite i bilanci di energia, e con la trattazione dei processi industriali dell’industria chimica. D’altra parte, non è pensabile trascurare questi temi nella formazione del profilo professionale del Perito Chimico. Ciò rischia di modificare drasticamente la natura del corso che tradizionalmente ha trattato gli aspetti applicativi appoggiandosi agli altri corsi per lo sviluppo dei fondamenti teorici. È facile prevedere che i docenti saranno chiamati a fare scelte, sia relativamente alla programmazione individuale che nel coordinamento con le discipline professionali, nell’obiettivo di ottimizzare i tempi a disposizione.

La collocazione temporale dei principali argomenti di termodinamica, termodinamica chimica e cinetica chimica soffre della mancanza di sincronia con le programmazioni di matematica. La nostra scelta è stata quella di concatenare i presupposti teorici alle applicazioni pratiche privilegiando, per quanto possibile, una definizione descrittiva dei fenomeni piuttosto che un approccio puramente algebrico. Tuttavia è prevedile che alcuni argomenti, fondamentali per il bagaglio di conoscenze del perito, non potranno essere svolti integralmente come previsto dai programmi ministeriali che hanno appesantito, a nostro parere in maniera eccessiva, il carico di lavoro al quarto anno.

Come sempre, si è fatto largo uso di esercitazioni numeriche per completare le trattazioni teoriche e consolidare le competenze nei calcoli di dimensionamento delle apparecchiature e nella soluzione delle equazioni di bilancio. Ove possibile sono state utilizzati temi dagli esami di stato degli anni precedenti o di difficoltà analoga.
Gli argomenti sono stati approfonditi fino ad un livello sufficiente ad affrontare con serenità questi temi d’esame.