A cura di Giorgio Mori

Consigliato per la classe III

 

La trama. Un cane, di nome Argo, non è più abile nella caccia e i due padroni decidono di abbandonarlo. Da questo momento Argo diventa un randagio, artefice e vittima di mille avventure che lo porteranno a diventare cacciatore provetto. Contro di lui si scatenerà l’ira dei contadini e alla fine l’animale, ancora una volta, avrà la peggio. L’ambiente in cui si svolge la vicenda è la Garfagnana nel secondo dopoguerra, popolata da contadini alle prese con il lavoro duro dei campi, in una zona avara di risorse ma ricca di fascino e suggestioni paesaggistiche.
La trama offre la possibilità di ampie riflessioni di estrema attualità, a partire dal corretto rapporto che si deve istaurare tra l’uomo e la natura e, in particolare, tra l’uomo e gli animali, visto che l’Autore è riuscito a scrivere un romanzo dalla parte degli animali e dal loro punto di vista.

 

Finalità didattiche. Attraverso la lettura di questo romanzo si può conoscere un momento storico particolarmente importante per la nostra storia, quale è quello dell’immediato dopo guerra, quando le trasformazioni economiche e sociali si stanno avviando nel nostro Paese, ricche di aspettative e di timori.
Lo stesso paesaggio della Garfagnana è autentico nella sua semplicità: scenario ideale per far agire i protagonisti, gente che con la terra ha mantenuto un rapporto vero. L’incontro con il mondo contadino dell’immediato dopo guerra è un’occasione di arricchimento culturale per imparare dal vivo abitudini e vita di un periodo ancora vicino ma lontano dalla mentalità odierna e dai ritmi dell’uomo contemporaneo.

 

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