A cura di Esther Tassara

Consigliato per le classi I-II

 


Il fascino di un classico
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Decameron di Boccaccio è, come ben si sa, un libro che non cessa mai di sorprendere sia per la felicità e la vivacità delle invenzioni e delle soluzioni stilistiche, sia per la ricchezza inusitata del materiale narrativo. Riproporlo al pubblico di giovani studenti è un’iniziativa che assume perciò ogni volta i caratteri di una sfida tra un modello, inarrivabile nella sua assoluta perfezione, e una riscrittura che, nel tentativo di semplificare, è costretta ad allontanarsi dal modello, spesso più di quanto vorrebbe. Dieci giorni per raccontare, la raccolta di novelle tratte dal testo boccacciano, pur mantenendosi, per ovvi motivi di fruibilità, distante dall’opera, cerca di restare tuttavia abbastanza fedele alla sua struttura originale. Anche per questo, invece che alla scansione per temi o percorsi, abbiamo preferito attenerci alla classica suddivisione in giornate, la prima delle quali esordisce, come nel Decameron, con il drammatico e celebre resoconto della peste, di cui Boccaccio fu testimone e commosso narratore.

 

La scelta delle novelle. Ogni giornata è preceduta da una sorta di prologo, che occupa lo spazio tradizionalmente occupato dalla cornice, e nel quale vengono esposti, nella forma accattivante e giocosa dei versi in rima, i temi principali delle novelle incluse in ciascuna giornata. Naturalmente, nella scelta dei testi, si sono privilegiate le novelle più famose e “classiche” (Lisabetta da Messina, Nastagio degli Onesti, Ser Ciappelletto, Frate Cipolla, ecc.), riservando però un ampio spazio soprattutto alle novelle “comiche”, come quelle dedicate alle storie esilaranti di Calandrino, di cui viene riproposta l’intera saga (Calandrino e la pietra elitropia, La vera storia del porco rubato, Calandrino è incinto, Calandrino e la bella Niccolosa).

 

La scelta dello stile. La semplicità e la limpidezza del linguaggio, la sobrietà dello stile, a cui questa riscrittura del Decameron si attiene, nel doveroso rispetto delle competenze linguistiche e culturali dei giovani lettori, non toglie vigore al fascino del racconto, alla seduzione che si sprigiona da quel passato remoto, quasi fiabesco, in cui si collocano le situazioni e i personaggi di quest’opera immortale.

 

  Dieci giorni per raccontare_Anteprima.pdf 

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