A cura di Angela Mazzeo

Consigliato per le classi I-II

 

Lo spunto storico. Nel periodo di passaggio tra il Neolitico e l’Età dei metalli, un uomo muore a 3213 metri di quota, nei pressi del massiccio del Similaun in Alto Adige. Passano 5300 anni e due turisti ne scoprono casualmente il cadavere... in ottimo stato di conservazione. Mummificato.
Poco ci vuole per comprendere che è una delle scoperte archeologiche più incredibili e affascinanti di tutti i tempi. Alla pari di quella della città maya di Tical o della città di Troia, o del tesoro di Tutankamon.
E oggi, grazie alla scienza, siamo in grado di sapere molte cose su quest’uomo. Restano tuttavia alcuni misteri: che ci faceva lì, a quell’altitudine, sul finire dell’estate, e come e perché è morto?

 

La trama. Il romanzo, in maniera fantasiosa ma senza distanziarsi mai dalla realtà storica che le scoperte hanno delineato, risponde ad alcune di queste domande.
La trama è avvincente e molto vicino alle attese dei ragazzi, attratti dal mondo fantasioso della Preistoria ma anche sedotti dalle scoperte scientifiche. Il racconto è fedele alla ricostruzione storica e, nello stesso tempo, affascinante.
Il romanzo offre la possibilità di lavorare in maniera interdisciplinare con altre materie scolastiche come storia, geografia e scienze, rendendo fattibile un’operazione da molti auspicata ma spesso impraticabile o comunque molto difficoltosa.

 

  La mummia venuta dal ghiaccio_Anteprima.pdf 

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