L’autore e l’argomento. Alle leggende medievali del ciclo bretone si rifece, nel secolo XV, Thomas Malory, un avventuriero ma anche un grande scrittore che, rinchiuso in carcere per violenza e rapina, fece rivivere con incredibile efficacia sia le gesta di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda sia gli straordinari amori di Lancillotto e Ginevra, di Tristano e Isotta. La materia cavalleresca, proposta dagli scrittori francesi con narrazioni cicliche complesse, viene presentata da Malory in un racconto fluente e di grande presa sul lettore.
Proprio tale caratteristica fa sì che il libro di Malory possa essere presentato al pubblico giovane con sicuri risultati sul piano culturale, unitamente a un forte interesse e a un coinvolgimento notevole nelle vicende raccontate.
La scansione del libro segue, in gran parte, quella originale e privilegiata gli episodi di maggiore interesse, quali la storia di re Artù, la infelice vicenda di ser Lancillotto del Lago e della regina Ginevra, la «ricerca» del Santo Graal, e il racconto del travagliato amore di ser Tristano di Liones e di Isotta la Bella.


La traduzione
. La traduzione del testo inglese è stata curata appositamente per questa edizione e la riduzione ha cercato di conservare per intero la freschezza e la bellezza del racconto, senza mortificarne mai i caratteri specifici. Gli interventi nascono tutti da motivazioni didattiche e sono stati mirati alla eliminazione delle ridondanze che avrebbero costituito un ostacolo per la lettura e alla semplificazione delle digressioni che, secondo il gusto dell’epoca, trapuntano tutto il romanzo di Malory.

 

 Storia di re Artù e dei suoi cavalieri_Anteprima.pdf 

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